A poche settimane dalla data della messa in scena, vi presentiamo Giorgia Oldano, la giovane e promettente artista autrice del Rinoceronte bianco che abbiamo scelto come immagine per pubblicizzare il nostro spettacolo.
Giorgia Oldano nasce a Torino e si laurea in Pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2016, si trasferisce nella città di Milano portando con sé lo studio “La Tana”, un rifugio tranquillo nel quale è libera di creare, isolata dalla confusione della città. Il nuovo studio prende il nome di “La Tana sull'Isola”, mantenendo la sua intima identità, collocato nella zona Isola di Milano.
Fin dagli esordi, nella pittura trova il modo di esprimersi ed emozionare, ma anche di rappresentare specie in via di estinzione, denunciando così la lenta scomparsa di preziose forme di vita. Protagonisti dei suoi disegni e dipinti sono gli animali selvatici, spesso ritratti catturandone lo sguardo. Attraverso queste immagini l’artista cristallizza l’emozione dell’incontro con la natura incontaminata e risponde al richiamo di libertà.
Amante della natura, poiché se ne sente parte, le piace vivere l'avventura della conoscenza ravvicinata con gli spazi incontaminati, in cui vivono i suoi amati animali. Dal 2014 decide di abbandonare il colore per dedicarsi esclusivamente al disegno a matita, tecnica che la porterà ad evolvere i suoi lavori approfondendo lo studio degli animali nel loro ambiente naturale.
Nel 2012 vince il premio assoluto di Campionessa Italiana di Disegno Naturalistico (Concorso Oasis Disegna la Natura), che la porterà a vivere un’esperienza unica in Africa, tra Malawi e Zambia.
Nel 2013 viene premiata come International Artist nella categoria Mammiferi, concorso BBC Wildlife Artist of the Year 2013 in Inghilterra.
Nel 2013, 2014 e 2016 viene selezionata per esporre presso il Leigh Yawkey Woodson Art Museum per la prestigiosa mostra annuale BIRDS IN ART, nel Wisconsin centrale.
(Ulteriori informazioni e opere dell’artista su www.giorgiaoldano.com e giorgiaoldano.blogspot.it)
(Rinoceronte Bianco, acquerello su carta, 15x28 cm, 2011) |
Alla nostra domanda sul perché di questo particolare dipinto che abbiamo usato su gentile concessione, la pittrice ci ha risposto così:
“Animale quasi preistorico, che porta addosso le rughe arcaiche della Terra. Penso che il rinoceronte sia un animale poetico, nonostante la sua stazza. Le sua pelle ruvida ha tante storie da raccontare, di paesaggi sconfinati, di bagni di fango, di tramonti rosso fuoco, ma anche di massacri per un corno prezioso che la natura gli ha donato. Con la tecnica dell'acquerello riesco a realizzare parti più dettagliate, dove lo spettatore può concentrare lo sguardo, e parti più astratte dove tutto è lasciato all'immaginazione. Questo lavoro risale al 2011 ed è ispirato all'Africa, paese che tanto amo e dove ho potuto viaggiare prima nel 2013 in Zambia e Malawi e poi nel 2015 in Kenya e Tanzania.”
Una poesia al di là della bestialità rappresentata da Ionesco, che ci sembrava potesse sposarsi bene con il nostro tentativo di mettere in scena non solo il dramma del Rinoceronte ma anche “…l’Altro” che vi racconteremo nel finale.
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